La principale funzione biomeccanica della rotula e quella di migliorare l’efficienza del quadricipite femorale aumentando il braccio di leva dell’apparato estensore e quindi il momento di forza del tendine rotuleo. La stabilita attiva della rotula e garantita da muscolo quadricipite ed in particolare dal vasto mediale che ha il compito di contrastare la prevalenza delle forze lateralizzanti che agiscono sulla rotula . un altro elemento stabilizzante è rappresentato dal tendine rotuleo (più è lungo, minore sarà la stabilità ). Stabilizzatori passivi invece sono dati dalla congruenza tra troclea e cresta rotulea e dalla faccetta trocleare laterale più alta rispetto alla mediale.
Dal punto di vista clinico la sindrome femoro rotulea e caratterizzata da :
dolore retro rotuleo che si acuisce alla flessione prolungata ( segno del cinema )
cedimento articolare dovuto a sublussazione
sensazione di blocco articolare di solito transitori ed in estensione
il crepitio o scrosci articolai , sintomo molto comune, anche se scarsamente indicativo, evidenziato in estensione contro resistenza o alzandosi dalla sedia quando cioè l’articolazione femoro rotulea è sottoposta a carico.
L’imaging dell’articolazione femoro rotulea si avvale di esami radiografici in varie proiezioni , tac con protocollo della scuola Lionese che consente di valutare le articolazioni dell’anca , del ginocchioe della tibio tarsica rapportandole tra loro e la RMN che offre informazioni utili sullo stato delle cartilagini.
Formulata una diagnosi corretta sia clinica che strumentale bisognerà eseguire un trattamento adeguato .
Quello conservativo deve essere sempre il primo trattamento da intraprendere , dovra essere personalizzato in rapporto alle caratteristiche morfologiche del paziente e quest’ultimo deve partecipare attivamente al programma riabilitativo. Il programma prevede :
controllo del dolore
riequilibrio muscolare
riequilibrio propriocettivo
dopo almeno 6 mesi di trattamento conservativo senza risultati trova giustificazione un trattamento chirurgico . Le tecniche sono molteplici e devono essere proposte in rapporto alle alterazioni presenti .
lateral release artroscopico
riallineamento prossimale con plastica muscolare
riallineamento distale con trasposizione mediale della tuberosita tibiale anteriore
Ricostruzione del legamento patello femorale mediale correzione chirurgica della displasia trocleare
Tutte le tecniche chirurgiche devono essere supportate nel post-operatorio da un corretto trattamento riabilitativo eseguito nei tempi e modi prescritti dallo specialista al fine di ottenere un corretto recupero .
Bibliografia
La sindrome femoro rotulea – G. Castellarin, M. Ricci, P. Bartolozzi et al , edizioni Cortina Verona 2005
Il dolore rotuleo – P.Aglietti, R.Buzzi et all , J. SportsTraumatol.Rel.Res.12/3, 1990